Preparare case neutre, preparare case uniche. Sembra una contraddizione, vero? Sappiamo che uno dei principi base dell’Home Staging è proprio quello di rendere neutri gli immobili affinché possano incontrare l’attenzione del maggior numero di interessati. Tuttavia, se dovessimo applicare questa regola “alla lettera”, rischieremmo di scivolare in alcuni errori che potrebbero compromettere il buon esito del nostro intervento, ad esempio:

· Realizzare allestimenti sempre uguali

· Non differenziare adeguatamente l’immobile

· Non comunicare correttamente il potenziale

· Non raggiungere il target di riferimento

Sappiamo che l’Home Staging è uno strumento per comunicare. Ecco perché, quando iniziamo un nuovo progetto troviamo molto utile decidere quale “tono di voce” sia più corretto utilizzare per realizzare il racconto emozionale di quell’immobile.

La scelta del “tono di voce” è quell’input che guida i nostri progetti all’interno del principio della neutralità, per far parlare le nostre case all’interlocutore più adatto.

È come se avessimo una radio e pur rimanendo sintonizzati sulla stessa stazione, decidessimo quanto alzare o abbassare il volume.

Tutti, talvolta inconsapevolmente, utilizziamo un tono di voce: il nostro 

Se non lo usiamo o non lo conosciamo, sarebbe bene approfondire questo aspetto. Perché il nostro tono di voce è un po’ la nostra firma, quello che ci differenzia dagli altri professionisti.

Ma il nostro tono di voce non deve sovrastare i nostri progetti, anzi. Deve di volta in volta modularsi per raggiungere correttamente la platea che ci interessa.

Proviamo insieme ad immaginare, alcuni esempi di toni di voce ed i relativi immobili:

Una casa raccontata con tono di voce sussurrato

Tocchi delicati, pochi accessori, tanta luce naturale, ma filtrata da tende socchiuse. Il tono di voce è lieve e sussurrato. La casa vuole essere ascoltata.

 

Una casa raccontata con tono di voce romantico

Un ambiente molto accogliente e morbido, sottolineato dall’uso dei colori pastello. La luce è suadente e delicata. L’allestimento tessile di grande effetto. Il tono di voce è romantico e sognante.

Una casa raccontata con tono di voce emozionante

Il percorso della casa è un crescendo, ogni fotogramma una scoperta. L’immobile possiede una storia, finiture di pregio da esaltare. Il tono di voce è coinvolgente con pause e slanci.

 

Una casa raccontata con tono di voce innovativo

L’allestimento ha una palette calda e luminosa, neutra con delicati accenti freschi. Nulla prevale nell’allestimento. Focus sui materiali ed i volumi fuori dal comune. Il tono di voce è fresco, coinvolgente.

 

Una casa raccontata con tono di voce autorevole

Il gioco di simmetrie, la compostezza della composizione (sembra un gioco di parole!), il rigore ed il colore dosato con grande cura, trasmettono serietà. Il tono di voce è pacato ma fermo.

 

Questi sono solo alcuni piccoli spunti. Se ci pensiamo bene, la nostra voce ha infinite sfumature che si prestano ad altrettante situazioni. Il nostro è un lavoro così bello, ma non sempre ci accorgiamo di alzare la voce dove basterebbe un sussurro oppure di essere troppo seri, quando sarebbe richiesto un sorriso.

Pensarci in fase di progetto ci da modo di individuare più facilmente quali fra i nostri materiali utilizzare, quali sottolineare o quali ancora lasciare sottotono un po’ per far sognare, un po’ per far sorridere… sicuramente per informare correttamente.

Grazie a Valentina Guarinelli per il contributo.