Gabrio e Francesca, fondatori di HOME|Philosophy, partono da esperienze e sensibilità diverse per approdare insieme al mondo dell’home staging.In una calda e assolata mattina di luglio, li ho raggiungiti in Corso Sempione 65, per fare quattro chiacchiere davanti ad un caffè e parlare con loro della passione lavorativa che li unisce: l’home staging.

“Allora partiamo da Gabrio. Per te che cos’è realmente l’home staging?”

Gabrio: Per me l’home staging serve prima di tutto a “vendere uno stile di vita”. Come dice Barb Schwarz “Home staging is a comunication tool“, è quindi uno strumento di comunicazione.

L’home staging è poi anche quella capacità di accompagnare il cliente che cerca casa, in una scelta consapevole. Lo ripeto sempre anche durante i nostri corsi: nel settore immobiliare il consulente deve riuscire a prendere il suo cliente e ad accompagnarlo per mano verso una scelta. L’home staging serve appunto per accompagnare chi sta cercando casa verso una scelta consapevole. Per mostrargli quella che è una vera e propria casa e non solo un immobile.
Quando una persona ti dice che sta cercando 120 metri quadri sta dicendo una cosa non esatta. Quello che cerca è una casa con due stanze, una per i figli abbastanza grande da metterci il letto, la scrivania, la playstation …, una camera grande per mamma e papà, un bel soggiorno dove magari invitare gli amici e una cucina dove al mattino scambiarsi il buongiorno.
Ecco, questo è quello che si nasconde dietro la parola “120 metri quadri”.

Infine l’home staging è una tecnica di aiuto al venditore che colloca il proprio appartamento in un mercato ricchissimo di offerta. L’ home staging, per chi vende casa, è una tecnica che permette di avere da subito un vantaggio competitivo enorme rispetto al resto dell’offerta. Perché in uno scaffale dove i prodotti sono tutti bianchi neri o grigi, noi arriviamo con un packaging enormemente più colorato e curato e che quindi attrae l’attenzione di chi sta cercando.

“Che cos’è invece l’home staging per te Francesca?”

Francesca: Per me è il miglior modo per rendere bello, presentabile, accattivante e invitante un appartamento che sarebbe semplicemente un immobile ma che attraverso il nostro intervento diventa una casa con luce, colori, equilibrio.
L’home staging è dunque una tecnica che serve per trasmettere benessere sotto tutti i punti di vista, per far innamorare l’acquirente di un qualcosa che, come diceva Gabrio, non risulti solo un insieme di metri quadri ma anche una vera e propria casa già preparata, seppur con oggetti e materiali di scenografia, in maniera professionale.
Immaginandoci un iceberg, l’home staging è la punta in basso nel profondo oceano di quello che è il sistema di comunicazione che viene adottato da HOME|Philosophy per promuovere un appartamento. Perché è nella punta in basso? Perché l’home staging efficace è quello che non si vede. È quello che deve risultare il più realistico possibile.
Quindi, per quanto si utilizzino materiali di scenografia, è importante essere sempre realistici e veritieri in quello che si mostra.

“Francesca, qualche giorno fa mi hai detto che, quando hai scoperto l’home staging, eri un po’ titubante. Cosa ti ha fatto cambiare poi idea?”

Francesca: Sì, avevo paura che, così come mi era stato spiegato, l’intervento di home staging sarebbe potuto risultare davvero artificioso per il cliente finale.

Ecco perché noi abbiamo affinato le tecniche dell’home staging proprio sull’esperienza che abbiamo vissuto. Quello su cui lavoriamo è appunto il non far sentire il cliente in un luogo fittizio, irreale, costruito magari per nascondere un difetto o il punto debole della casa.
Noi non dobbiamo nascondere nulla, dobbiamo esaltare le potenzialità senza nascondere le criticità, utilizzando quest’ultime a nostro favore attraverso lo studio degli spazi, dei volumi, dell’esposizione, enfatizzando quelli che potevano sembrare i punti deboli. Quindi se utilizzata nel modo corretto, la tecnica dell’home staging è sicuramente il valore aggiunto per la comunicazione che può fare un’agenzia ai fini di promuovere un appartamento.

Gabrio: “ In effetti quando si parla di home staging, e si parla di emozioni, ci si riferisce a quelle emozioni suscitate attraverso uno studio e una preparazione tecnica per cui attenzione ad associare all’home staging l’idea del “mettere due cose a caso in un luogo per farlo sembrare più bello”.

Quindi se ho ben capito, per l’home stager l’emozione non è una condizione di partenza ma un punto di arrivo a cui ci si può avvicinare grazie allo studio e alla tecnica. E credo questa sia una cosa da sottolineare visto che in questo periodo storico, dove la soggettività prende sempre più spazio sull’oggettività, passa spesso l’idea che non ci sia bisogno di tecnica e studio per suscitare determinate emozioni.
Gabrio : “Infatti quando vedi un bel film e una bella scena che ti provoca un’emozione, tendi a dimenticare che dietro a quello che stai vedendo ci sono tantissime professionalità che hanno lavorato insieme per arrivare a quel risultato: sceneggiatori, registi, attori, cameraman, direttori della fotografia, musicisti…

Prendi ad esempio la scena “ Oh Capitano mio Capitano”, mi basta dirti questa frase per farti accapponare la pelle. E nella scena ci sono solo dei ragazzi su di un banco. Ma l’emozione che provi deriva dalla maestria di tutte quelle professionalità coinvolte per rendere quella pellicola un’emozione.

Come credete si evolverà in Italia l’home staging?

Francesca: “Sono convinta che nel tempo ci saranno sempre più agenzie col bisogno di migliorare la propria presentazione sul mercato. Mi auguro che questo avvenga attraverso dei professionisti che si sono formati adeguatamente.

Purtroppo spesso e volentieri il livello della comunicazione, adottata dalla stragrande maggioranza delle agenzie, è talmente basso che a volte basta veramente un piccolissimo salto di qualità per ottenere già un risultato migliore. Quindi ciò crea quella falsa illusione di aver fatto home staging anche semplicemente con due candele, la piantina, due cuscini e una foto col cellulare. Questo è il rischio. E per questo motivo è sempre più importante che si formi una categoria strutturata, con delle basi e dei valori, di home stager professionisti che divulghino sempre più correttamente quello che è il valore dell’home staging.
E che diventino sempre di più le agenzie che adottano un servizio di home staging di alto livello, consapevole e qualificato.

Il lavoro che va fatto è quello dell’educazione del pubblico a partire dall’agente immobiliare, dal proprietario e dall’home stager stesso. Quello su cui ci impegniamo noi è divulgare nozioni corrette con Home|Philosophy su riviste, giornali, televisione, blog, social, ma allo stesso tempo puntiamo moltissimo su quello che possono fare i nostri corsisti attraverso i loro lavori perché il miglior biglietto da visita dell’home staging sono i lavori di preparazione fatti correttamente.

Importante è anche, nell’ambito della formazione, frequentare dei corsi che siano stati riconosciuti a livello nazionale e internazionale e continuare a formarsi, imparando da chi questo mestiere lo fa quotidianamente.