IL BELLO CHIAMA IL BELLO: DALLA FILOSOFIA ANTICA ALL’ARTE DELL’HOME STAGING

“𝐈𝐥 𝐁𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐂𝐡𝐢𝐚𝐦𝐚 𝐢𝐥 𝐁𝐞𝐥𝐥𝐨” non è soltanto un motto elegante: è un

𝐩𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐢𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐚 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐥𝐢 𝐝𝐢 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢𝐞𝐫𝐨, 𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐞 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐪𝐮𝐨𝐭𝐢𝐝𝐢𝐚𝐧𝐚.

È l’idea che la bellezza non sia un elemento isolato, ma una forza attrattiva, capace di generare altra bellezza, buone azioni e emozioni positive.

 

𝐔𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐞 𝐮𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐚𝐥𝐞

 

𝐍𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐆𝐫𝐞𝐜𝐢𝐚 𝐜𝐥𝐚𝐬𝐬𝐢𝐜𝐚, il termine 𝐤𝐚𝐥𝐨̀𝐬 (bello) aveva un significato molto più ampio dell’attuale. Non indicava solo ciò che è gradevole alla vista, ma ciò che è 𝐚𝐫𝐦𝐨𝐧𝐢𝐨𝐬𝐨, 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐠𝐫𝐨, 𝐧𝐨𝐛𝐢𝐥𝐞. Era strettamente legato a 𝐚𝐠𝐚𝐭𝐡𝐨́𝐬 (buono), formando l’ideale di 𝐤𝐚𝐥𝐨𝐤𝐚𝐠𝐚𝐭𝐡𝐢̀𝐚: 𝐥𝐚 𝐟𝐮𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐞𝐬𝐭𝐞𝐫𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐞 𝐯𝐢𝐫𝐭𝐮̀ 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐢𝐨𝐫𝐞.

 

𝑃𝑒𝑟 𝑖 𝐺𝑟𝑒𝑐𝑖, 𝑙𝑎 𝑏𝑒𝑙𝑙𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑎𝑢𝑡𝑒𝑛𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑒𝑟𝑎 𝑢𝑛 𝑖𝑛𝑣𝑖𝑡𝑜 𝑎𝑙 𝑏𝑒𝑛𝑒.

𝐋’𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐚𝐜𝐜𝐞𝐧𝐝𝐞𝐯𝐚 𝐢𝐥 𝐝𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐫𝐬𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐧𝐨𝐛𝐢𝐥𝐭𝐚̀, 𝐝𝐢 𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐞𝐪𝐮𝐢𝐥𝐢𝐛𝐫𝐢𝐨 𝐞 𝐚𝐫𝐦𝐨𝐧𝐢𝐚 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐞 𝐧𝐞𝐢 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢𝐞𝐫𝐢. Era un “richiamo” che metteva in moto un circolo virtuoso: 𝐢𝐥 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐯𝐚 𝐢𝐥 𝐛𝐮𝐨𝐧𝐨, 𝐜𝐡𝐞 𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐯𝐚 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐨.

 

𝐃𝐚𝐥 𝐦𝐢𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐭𝐚̀ 𝐪𝐮𝐨𝐭𝐢𝐝𝐢𝐚𝐧𝐚

 

Questo principio non è rimasto un’astrazione filosofica. Lo ritroviamo nell’arte rinascimentale, nell’architettura armoniosa delle città storiche, nei giardini curati e nei piccoli dettagli che rendono un luogo speciale. 𝐎𝐠𝐧𝐢 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐫𝐞𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐮𝐧𝐨 𝐬𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐞 𝐚𝐜𝐜𝐨𝐠𝐥𝐢𝐞𝐧𝐭𝐞, 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐝’𝐚𝐧𝐢𝐦𝐨 𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐡𝐢 𝐥𝐨 𝐯𝐢𝐯𝐞.

La psicologia ambientale ce lo conferma: 𝐥𝐮𝐨𝐠𝐡𝐢 𝐨𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐭𝐢, 𝐥𝐮𝐦𝐢𝐧𝐨𝐬𝐢 𝐞 𝐛𝐞𝐧 𝐜𝐮𝐫𝐚𝐭𝐢 𝐟𝐚𝐯𝐨𝐫𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐛𝐞𝐧𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞, 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐫𝐞𝐜𝐢𝐩𝐫𝐨𝐜𝐨. Il bello, insomma, non è mai solo un lusso: è un bisogno umano profondo.

 

𝐈𝐥 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥’𝐇𝐨𝐦𝐞 𝐒𝐭𝐚𝐠𝐢𝐧𝐠 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐇𝐎𝐌𝐄 | 𝐏𝐡𝐢𝐥𝐨𝐬𝐨𝐩𝐡𝐲

 

Francesca Greco, Direttrice di HOME | Philosophy, ha trasformato questo principio in una filosofia operativa. Nel suo lavoro di Home staging, la preparazione professionale di un immobile per il mercato, “il bello chiama il bello” significa 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐢𝐳𝐳𝐚𝐫𝐞 𝐥’𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐭𝐞, 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐬𝐞𝐭 𝐚𝐫𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢, 𝐦𝐚 𝐟𝐚𝐜𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐞𝐦𝐞𝐫𝐠𝐞𝐫𝐞 𝐥’𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐨 𝐬𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨, 𝐬𝐜𝐞𝐠𝐥𝐢𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐜𝐨𝐥𝐨𝐫𝐢, 𝐥𝐮𝐜𝐢 𝐞 𝐚𝐫𝐫𝐞𝐝𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐦𝐞𝐭𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐚𝐜𝐜𝐨𝐠𝐥𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚, 𝐚𝐫𝐦𝐨𝐧𝐢𝐚 𝐞 𝐧𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐞𝐳𝐳𝐚 .

 

Il risultato? Ambienti che comunicano calore e personalità senza forzature. E, proprio c𝐨𝐦𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐢𝐥𝐨𝐬𝐨𝐟𝐢𝐚 𝐠𝐫𝐞𝐜𝐚, 𝐢𝐥 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐜𝐨𝐬𝐢̀ 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐬𝐨 𝐬𝐭𝐢𝐦𝐨𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐩𝐨𝐬𝐢𝐭𝐢𝐯𝐢: 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨, 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐞𝐬𝐬𝐞, 𝐝𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐜𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐜𝐢𝐨̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢 𝐯𝐞𝐝𝐞 𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐢𝐨̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢 𝐯𝐢𝐯𝐫𝐚̀.

 

𝐋𝐚 𝐜𝐮𝐫𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐥𝐢𝐧𝐠𝐮𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐮𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐚𝐥𝐞

 

Alla base di questo principio c’è un concetto spesso sottovalutato: 𝐥𝐚 𝐜𝐮𝐫𝐚.

𝐂𝐮𝐫𝐚 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚 𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐝𝐞𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨.

È un gesto che parte dall’osservare ciò che ci circonda, capire cosa ha bisogno di essere valorizzato, e agire con sensibilità.

𝐏𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐜𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐨 𝐬𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨 non vuol dire semplicemente abbellirlo, 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚 𝐚𝐬𝐜𝐨𝐥𝐭𝐚𝐫𝐥𝐨, 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐞 𝐢𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐥𝐞, intervenendo con equilibrio, senza snaturarlo.

Tutto ciò implica un’𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐢 𝐝𝐞𝐭𝐭𝐚𝐠𝐥𝐢 che non è mai fine a sé stessa, ma serve a 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐞𝐦𝐨𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐩𝐨𝐬𝐢𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐚 𝐜𝐡𝐢 𝐥𝐨 𝐯𝐢𝐯𝐫𝐚̀.

𝐋𝐚 𝐜𝐮𝐫𝐚 𝐞̀ 𝐜𝐢𝐨̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚 𝐥𝐚 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐝𝐚 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐥𝐢𝐜𝐞 𝐚𝐩𝐩𝐚𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐚 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚. 𝐄̀ 𝐮𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐬𝐢𝐥𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐬𝐨 𝐦𝐚 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐧𝐭𝐞, 𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐚 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢𝐫𝐞 𝐚𝐜𝐜𝐨𝐥𝐭𝐢 𝐞 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚𝐭𝐢.

 

𝐔𝐧 𝐜𝐢𝐫𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐯𝐢𝐫𝐭𝐮𝐨𝐬𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐚 𝐧𝐨𝐢

 

Il bello non è statico. È dinamico, contagioso.

In una casa, in un quartiere, in un’azienda, ogni gesto di cura può innescare una catena di attenzione, gentilezza e benessere.

“Il bello chiama il bello” ci ricorda che 𝐜𝐢𝐨̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐫𝐞𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐭𝐭𝐨𝐫𝐧𝐨 𝐚 𝐧𝐨𝐢 𝐩𝐥𝐚𝐬𝐦𝐚 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐢𝐨̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐯𝐯𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐝𝐢 𝐧𝐨𝐢. E che la cura dell’armonia visiva, quando è autentica, è anche cura delle relazioni, delle emozioni e della qualità della vita.